28/09/2008

LA MANNAIA DELLA MORATTI NON RISPARMIA LE SCUOLE SERALI DI MILANO

Aule chiuse, tagli ai corsi e proteste degli insegnanti: "Lezioni private ai dipendenti del Comune a danno degli studenti lavoratori"
scritto da Silvia Tagliabue/ foto Silvia Tagliabue
da Il Manifesto del 27 settembre 2008


Dodici classi chiuse tra licei e istituti professionali, tagli ai corsi civici di lingua, disagi e proteste tra i docenti e gli studenti: questo è il bilancio della politica del Comune di Milano riguardo alle Scuole Civiche cittadine. "Una politica - spiega Marinella Riva, insegnante di ruolo dei corsi civici di lingua – di progressiva chiusura". In nome della solita razionalizzazione dei servizi, "si riducono le sedi, non si sostituisce il personale docente che va in pensione" e diventa sempre più difficile trovare un posto per studiare una lingua straniera. Eppure, nel corso degli anni, la domanda è cresciuta: i corsi serali sono pieni e per il classico "inglese di base" ci sono lunghe liste d’attesa. "Siamo preoccupate non tanto per il nostro posto di lavoro, che è sicuro, ma per la progressiva erosione del servizio – spiega la docente. Anziché aumentare le classi serali per chi di giorno lavora, noi insegnanti veniamo impiegate per lezioni individuali ai dirigenti e al personale del Comune. Lezioni pagate, di fatto, dalle tasse dei cittadini". In vista dell’Expo 2015, su cui il Comune di Milano punta molto, ci vorrebbe un investimento pubblico sulla formazione linguistica, ma la risposta delle istituzioni è quella della riduzione dei costi, "tanto sul territorio milanese non manca l’offerta di scuole di lingua". Certamente non manca, ma "se si può frequentare un anno di corso in una scuola civica con 334 euro, in una privata se ne devono tirare fuori 1.900", spiega un’altra insegnante. Che l’intenzione finale sia quella di non garantire più un’offerta formativa pubblica è ampiamente dimostrato dalle politiche degli ultimi anni riguardo alle Scuole Civiche serali. "Già l’anno scorso – spiega il professore Giorgio Bonera – al Liceo Civico Gandhi sono state tagliate delle classi, lasciando a casa un centinaio di studenti. Quest’anno se ne chiudono altre cinque, di cui la prima scientifico".

E qui comincia il balletto di cifre: il Comune dice che gli iscritti sono insufficienti, mentre insegnanti e studenti sostengono che gli allievi ci sono (e anzi stanno aspettando di iniziare le lezioni) e che c’è stato un blocco delle iscrizioni da parte dell’Assessorato che non ha permesso di raggiungere il numero minimo degli iscritti entro il tempo previsto. "Non si sono pubblicizzati i corsi – spiega Bonera - e soprattutto si è impedito agli studenti di fare i versamenti per l’iscrizione perché c’era a monte l’intenzione di chiudere delle classi".

I docenti, pur di aprire la prima scientifico sono disposti a lavorare di più con lo stesso stipendio, ma la loro proposta per ora rimane inascoltata. Intanto, i sindacati confederali e autonomi si stanno muovendo: mercoledì c’è stato un presidio degli insegnanti e delle educatrici delle Scuole dell’Infanzia fuori da Palazzo Marino. Ieri è stata la volta degli studenti delle Scuole Civiche serali, che hanno organizzato una protesta davanti al Comune per la difesa del diritto allo studio degli studenti lavoratori. "E’ in gioco la lotta alla dispersione scolastica: il nostro è l’ultimo Liceo Civico serale in Italia ed è l’unica possibilità di ottenere il diploma classico o scientifico continuando a lavorare" spiega Viola, studentessa del Liceo Gandhi.
"Ho fatto il versamento per iscrivermi alla quinta ginnasio, ma quando mi sono presentato a lezione l’8 settembre ho scoperto che la mia classe era stata cancellata. Nessuno mi ha avvisato", racconta Gennaro, studente lavoratore di 30 anni determinato a prendere il diploma classico, ma che non si può permettere né di frequentare le pubbliche diurne, né tantomeno le private serali. L’Assessore Moioli, da lui interpellata, suggerisce di iscriversi al Sociopsicopedagogico, che però, come Gennaro sottolinea, "non è la stessa cosa…".

VIDEO DELLE PROTESTE DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE CIVICHE DI MILANO

Riprese e montaggio di Silvia Tagliabue

1 comment:

Unknown said...

Ciao ragazzi, per quello che può servire avete tutto il mio sostegno, quello cioè di un ragazzo che come voi dopo il lavoro andava a scuola fino a mezzanotte. Per fortuna sono riuscito a completeare il ciclo di studi (mi sono diplomato lo scorso luglio e ora frequento con grandi sacrifici l'università), ma parlando con i miei professori anche la mia ex scuola non è messa tanto meglio, pare proprio che questo sia l'ultimo anno.
Io sono daccordo al taglio degli sprechi, ma questo per me DEVE significare razionalizzazione non estinzione.
La scuola è un costo, certo che lo è, ma noi le tassee che cazzo lo paghiamo a fare se non per avere servizi?
Sto allestendo un sito dedicato alla scuola serale, mi piacerebbe ospitarvi, cosa ne dite?